Società di Neenuvar

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La corte del Nentar


A Neenuvar vivono quei Pitti che vollero seguire ad ogni costo la saggezza degli Elfi e gli Eredi, i figli degli immortali nati durante l’autunno più buio. Diversi nelle usanze e nei costumi, i due popoli condividono la stessa terra, cercando di perpetuare, secondo le proprie tradizioni, gli insegnamenti e la saggezza delle antiche genti della primavera, ultima luce di onore e giustizia in queste terre spezzate. Per questo Neenuvar, a prima vista, potrebbe apparire come un territorio diviso, dove due stili di vita e di pensiero contrapposti coesistono senza mescolarsi. Nelle tre grandi città, i fieri Eredi conducono la loro esistenza tra l'ordine la quiete, cullandosi nel ricordo di quel regno leggendario che un tempo fu degli Elfi. Orgogliosi del proprio retaggio, essi considerano il loro modo di vivere superiore a quello di qualsiasi altro popolo e attendono con ansia il giorno in cui i verdi vessilli danzeranno di nuovo con la brezza del mare sulle torri di Altamar. Eleganti e raffinati, gli Eredi sono soliti vestire con lunghe tuniche impreziosite da squisiti intrecci e ovunque è possibile scorgere gioielli e decorazioni d'argento che gli artigiani di Neenuvar sanno lavorare con maestria senza pari. Freddi e sterili come i riflessi mandati da quel metallo, così gli Eredi possono apparire talvolta agli stranieri, ammantati da un velo di cortesia e malcelata insofferenza, troppo tesi tra le memorie di un passato perduto e il desiderio di un futuro che forse non giungerà mai. Tutta la bianca bellezza delle loro città si ricopre allora a tratti di un alone fosco e fragile, sull’orlo della decadenza.
I suoni, i colori, gli odori di una vitalità antica pervadono invece le foreste dove i Pitti, con vestiti e casacche della tinta degli alberi, vivono come all'inizio dei tempi. Il suono di flauti e tamburi accompagna i rituali notturni che annunciano la fertilità, colonne di famiglie numerose rallegrate dal riso sincero dei bambini si spostano nomadi tra un accampamento e l'altro, seguendo piste di animali; attorno al fuoco, in nascoste caverne, gli anziani cantano i nomi delle cose. In radure proibite, i saggi irrigano col sangue la terra assetata. Se gli Eredi sognano di Altamar, se per gli Elfi Neenuvar rimane la terra di un esilio lungo mille anni, per i Pitti essa è la dimora ancestrale che va protetta a ogni costo da qualsiasi pretesa di signori stranieri, anche contro la Legge ed il Re se necessario.
Ma queste differenze profonde non devono trarre in inganno, le genti di Neenuvar sono forse le più unite in tutte le sette terre. Accomunato da un dolore sedimentato durante i lunghi secoli di invasioni e razzie, forgiato dal pericolo onnipresente dell'estinzione e guidato dai saggi ed immortali Elfi, il popolo del principato delle Acque ha saputo sopravvivere facendo fronte anche alle prove più difficili e disperate, trovando la forza di resistere nell'unione e nel sostegno reciproco. Per questo, a Neenuvar, agli Eredi e ai Pitti viene tributata la stessa dignità, siano essi mercanti, contadini o o gli scaltri Guardavia comandati da Lupo della Luna, esploratori dediti alla difesa delle selve, talmente abili nel nascondersi che, a volte, gli invasori in rotta giurarono di essere stati scacciati dagli alberi stessi. Se ogni abitante di Neenuvar sa di dover compiere la sua parte per la sopravvivenza della sua terra, ognuno di loro loda e ammira il coraggio dei Mahtaren, i temuti maghi guerrieri, la cui ferrea disciplina è famosa in tutte le Terre Spezzate, che da sempre difendono il principato delle acque combattendo con valore contro avversari feroci e superiori per numero. E proprio nel saluto scelto da questi guerrieri, Mai dimenticare. Mai perdonare, si intravede un'altra caratteristica del popolo di Neenuvar : quel desiderio, a volte sopito e sommerso, di vendicare i soprusi subiti da troppe generazioni, sopratutto ad opera degli odiati razziatori di Altabrina. Per quanto diffidenti verso gli stranieri, una volta che i Neenuvaren hanno offerto la loro amicizia essa diviene sacra e ha valore per la vita. Forse è vero ciò che si dice, che l'anima di queste genti emerga veramente solo dalle loro canzoni, ballate malinconiche su amori perduti, battaglie perse e una terra verde come lo smeraldo da amare e difendere.
Un tempo, le uniche famiglie nobili Neenuvaren erano quelle degli Elfi, ma con il progressivo estinguersi di queste, alcune famiglie di Eredi vennero investite di titoli nobiliari; la società di Neenuvar è comunque sempre stata relativamente egualitaria, soprattutto a causa della necessità di fare fronte comune contro le ripetute invasioni. Il titolo del sovrano è quello di Nentar, ossia “Sire delle Acque,” mentre i governanti delle città sono i Lassilàntar. Tale titolo possiede un significato estremamente cupo, “Foglie d’Autunno”, e venne deciso da Calemor durante i Secoli Bui. Da allora egli ebbe diversi ripensamenti, ma gli Eredi ne erano ormai orgogliosi, e lo pregarono di non modificarlo. Ai Pitti, che da sempre conservavano l’ancestrale distinzione gerarchica tra liberi, alfieri e capi clan, fu concesso di mantenere le proprie tradizioni e, oggi, le opinioni delle guide tribali sono considerate alla stregua di quelle delle altre famiglie nobili, ed esse vengono regolarmente consultate nelle decisioni importanti che investono tutto il Principato. La famiglia neenuvaren è di stampo matriarcale, come da tradizione elfica, per la quale le donne sono superiori in quanto creatrici di vita. Solo per i pochi Uomini della Sabbia presenti a Neenuvar, quasi tutti ad Andunelen, non vale il diffuso sentimento di uguaglianza, ed essi vengono considerati come "fratelli minori", trattati con affetto ma anche con condiscendenza mista a preoccupazione.
Seguendo gli insegnamenti degli Elfi, i Neenuvaren sono fedeli a quella Madre Terra che gli antichi hanno insegnato a rispettare, proteggere e temere. I Druidi, guidati da Niniel Mùilemir, sono i custodi del culto e delle sue ancestrali tradizioni. Essi conoscono i segreti delle erbe e delle foglie, dei sogni profetici alla prime luci dell'alba, ricordano le parole che chiamano la pioggia e sanno nutrire la terra con il sangue, quando ella ne ha più bisogno. Di recente, un piccolo gruppo di Eredi, guidato dalla stessa Niniel, ha preso ad incontrarsi in segreto presso le rovine della volta dell’armonia. Pare che l’intento di questi sacerdoti, che si danno l’antico nome di Kyermen e rifiutano le pratiche più cruente del culto, sia quello di riunire i fedeli della Terra con i seguaci degli Spiriti. Sono molti i druidi di Neenuvar che disapprovano questa scelta, tra cui Sangue della Selva, capo del suo clan e guida spirituale per i Pitti.


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  1. ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano